La sostenibilità aziendale oltre la flotta
Vediamo quali strategie di sostenibilità aziendale adottare al di fuori del loro parco auto per perseguire gli obiettivi ambientali.
Introduzione
La svolta ecologica auspicata dal piano del Green Deal europeo, quella che prevede “zero emissioni nette entro il 2035”, porta le aziende a:
- ragionare in maniera sempre più sostenibile,
- impegnarsi nell’adozione di strategie green sia a livello di flotta aziendale (prima su tutte, la mobilità elettrica, ma non è l'unica), che al di fuori del parco auto,
- evitare il Greenwashing, quell'operazione di marketing mirata a mettere in luce gli effetti positivi a livello ambientale di alcuni accorgimenti aziendali, nascondendo l’impatto ambientale estremamente negativo di altri.
Vediamo allora quali siano queste strategie concentrandoci, in questo articolo, su quelle che gravitano fuori dalla flotta.
Le strategie oltre la flotta
Le aziende che vogliano perseguire obiettivi di sostenibilità (oltre ad adottare accorgimenti legati strettamente alla flotta, che vedremo nel prossimo articolo) devono preoccuparsi principalmente di:
- 1. produzione energia;
- 2. gestione rifiuti;
- 3. riduzione consumi;
- 4. sensibilizzazione;
- 5. lavoro da remoto;
- 6. piani di mobilità sostenibile;
Analizziamole in dettaglio.
1. La produzione dell’energia
L’azienda deve impegnarsi a:
- prestare attenzione alle risorse naturali che la circondano per potervi attingere in maniera oculata e non indiscriminatamente, preservando le fonti non rinnovabili;
- utilizzare energia rinnovabile, installando – per quanto possibile – dispositivi e strumenti adatti (pannelli solari, eolici, …) al fine di generare sempre più elettricità a supporto delle proprie attività.
2. La gestione dei rifiuti
È necessario, in questo frangente:
- organizzare una raccolta differenziata dei rifiuti efficace che sia abitudine anche per i dipendenti;
- operare dunque un corretto smaltimento dei rifiuti;
- laddove possibile, riparare e riutilizzare, anziché gettare senza criterio.
3. La riduzione dei consumi
L’azienda opterà per:
- soluzioni il più possibile plastic-free a tutti i livelli;
- il riciclo/riutilizzo di tutto il materiale possibile;
- un ammodernamento dei propri impianti, al fine di ridurre il più possibile gli sprechi di energia.
4. La sensibilizzazione dei dipendenti
L’azienda dovrà impegnarsi in un’azione profonda, capillare e convinta di sensibilizzazione e motivazione dei propri dipendenti sulle tematiche green attraverso corsi di formazione e suggerimenti pratici, così che la strategia di sostenibilità sia poi sostenuta e agìta a tutti i livelli.
5. Il lavoro da remoto
L’azienda consiglierà che il lavoro, laddove possibile, si svolga da remoto (con video-call e giornate di smart-working), così da ridurre al minimo gli spostamenti dei propri dipendenti e da gravare in maniera sempre più esigua sul carico di emissioni di CO2 delle città.
6. I piani di mobilità sostenibile
Laddove non sia possibile operare da remoto, ma siano necessari gli spostamenti da e verso l’azienda, nonché verso altre sedi, l’azienda, soprattutto attraverso la figura del mobility manager, dovrà attuare piani di mobilità sostenibile, ossia, dovrà preoccuparsi di ridurre al minimo le emissioni:
- inserendo nel parco auto – oltre a veicoli a zero o bassissime emissioni (mobilità elettrica) – anche la micromobilità (biciclette, scooter, monopattini, …);
- preoccupandosi delle modalità di spostamento dei dipendenti da e verso il luogo di lavoro, proponendo loro le soluzioni più convenienti in termini di risparmio di tempo, di costi, e di emissioni di CO2 (micromobilità e mobilità condivisa);
- avvalendosi del Piano spostamenti casa-lavoro (PSCL) dove illustrerà le soluzioni di spostamento più idonee in vista di una riduzione del traffico e dell’inquinamento, così come della tutela dell’ambiente e della sicurezza stradale;
- motivando i dipendenti che scelgano queste soluzioni con sistemi di bonus-malus e incentivi di varia altra natura, a discrezione della dirigenza.
La micromobilità
Per micromobilità si intende una mobilità che si avvale dell’uso di mezzi di trasporto meno pesanti, meno ingombranti e più green di quelli tradizionali (e-bike, monopattini elettrici, segway, hoverboard, …).
Rispetto ai veicoli tradizionali sono sostenibili a livello ambientale e sociale, perché riducono:
- l'inquinamento ambientale,
- l'inquinamento sonoro,
- la congestione stradale.
La mobilità condivisa
Per mobilità condivisa si intende invece un tipo di mobilità che favorisce lo spostamento di più persone contemporaneamente sullo stesso mezzo, al fine di decongestionare la viabilità e ridurre drasticamente le emissioni (car sharing, car pooling, ride sharing, mezzi pubblici).