I pro e i contro delle auto elettriche per le aziende

Analizziamo i pro e contro dell'acquisto di auto elettriche per le flotte aziendali al fine di comprendere quanto ne valga la pena.

August 7, 2024
August 5, 2022
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La transizione all’elettrico della flotta aziendale

Molte aziende avvertono la necessità di ridurre le loro emissioni di CO2 e l’elettrificazione della flotta è un approdo estremamente efficace sia per abbracciare una filosofia più green che per guadagnare in termini di immagine.

La transizione all’elettrico delle flotte aziendali è quindi un argomento-chiave che non può che farsi, via via, sempre più rilevante, in particolare nell’ottica della svolta ecologica auspicata dal piano del Green Deal europeo che prevede «zero emissioni nette entro il 2050».

Com’è naturale, l’elettrificazione della flotta rappresenta una sfida nuova e molto significativa, ricca di vantaggi e di qualche svantaggio.

Vediamo allora i pro e i contro delle auto elettriche per le aziende.

I pro delle auto elettriche per le aziende

Ecco i vantaggi rappresentati dai veicoli elettrici:

  • Emissioni di CO2 ridotte/azzerate: con l’elettrificazione della flotta, ci si pone in linea con il Green Deal europeo e si contribuisce dunque alla sensibile diminuzione dell’inquinamento atmosferico.
  • Ritorno in termini di immagine: le aziende che sposano la causa ecologica e si impegnano nella transizione all’elettrico della propria flotta hanno un riscontro molto positivo in termini di immagine, acquisiscono infatti prestigio tanto a livello nazionale, quanto internazionale.
  • Vantaggi nella circolazione cittadina: le auto elettriche usufruiscono gratuitamente dei parcheggi con strisce blu e possono circolare liberamente nelle Ztl e nei centri storici, così da ridurre i costi per l’azienda.
  • Contenimento dei costi per il “rifornimento”: la ricarica elettrica costa sensibilmente meno rispetto al rifornimento con benzina/diesel. Questo consente un significativo contenimento dei costi per l’azienda.
  • Contenimento dei costi per la manutenzione: i veicoli totalmente elettrici necessitano di minor cura rispetto a quelli endotermici e consentono di risparmiare in maniera considerevole. Questo, principalmente, perché – come esplicitato con estrema chiarezza e sintesi nello studio condotto da Motus-E – «meno cose ci sono in un motore, meno cose si possono rompere.», e i motori delle vetture elettriche possiedono sino all’80% in meno di componenti rispetto a quelle a gasolio/benzina.
  • Incentivi sull’acquisto delle colonnine di ricarica: Sono 90 i milioni di euro stanziati dal Governo e dal Ministero della Transizione Ecologica per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture e punti di ricarica per auto elettriche: si tratta del «Bonus Colonnine Elettriche» (gestito dalla società Invitalia), che prevede un contributo statale a fondo perduto del 40% (Decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 25 agosto 2021). Quest’iniziativa è dedicata ad aziende, enti pubblici, e privati che svolgono attività commerciali (quindi: persone fisiche che esercitano attività commerciali, artistiche e professionali e persone soggette all’imposta sul reddito delle società - IRES).
  • Comfort alla guida: un aspetto che potrebbe incontrare il favore dei dipendenti. Le auto elettriche sono infatti molto confortevoli grazie alla loro silenziosità estrema e alla loto fluidità nella guida.
  • Accelerazione vivace: altro punto interessante per i dipendenti, la prontezza di questi veicoli nella reazione all’accelerazione dovuta alla coppia nel motore, che è maggiore rispetto a quella delle endotermiche.  
  • Inquinamento acustico ridotto: grazie alla particolare silenziosità di questi veicoli, anche l’inquinamento acustico si riduce considerevolmente.
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I contro delle auto elettriche per le aziende

Ecco gli svantaggi legati ai veicoli elettrici:

  • Costi elevati: le auto elettriche hanno costi decisamente elevati rispetto alle loro versioni endotermiche.
  • No incentivi per l’acquisto: per le aziende (italiane) non sono previsti bonus per l’acquisto di veicoli elettrici, ma solo per l’installazione delle colonnine di ricarica.
  • Poche colonnine di ricarica: il nostro Paese non dispone ancora, ad oggi, di una fitta rete di infrastrutture di ricarica. Questo fa sì che fleet manager e autisti non siano tranquilli durante gli spostamenti lunghi dei mezzi della propria flotta, preoccupati di restare senza energia in zone non servite da colonnine. Esistono, comunque, app dedicate che consentono di individuare le colonnine per tempo e di pianificare, in base a quelle, il percorso da effettuare.
  • Tempi lunghi per ricaricare: attualmente, per ricaricare completamente una vettura elettrica presso un impianto tradizionale occorrono circa otto ore. Ecco perché è bene lasciare il mezzo in carica durante la notte, al fine di ritrovarlo operativo al mattino. (Molti costruttori, però, assicurano la possibilità di ricaricare l’80% della batteria in soli trenta minuti, così da garantire energia sufficiente per gli spostamenti quotidiani, soprattutto cittadini).
  • Autonomia: ad oggi, l’autonomia media di un veicolo totalmente elettrico è di circa 290 km. Garantisce dunque gli spostamenti cittadini, ma non consente di effettuare tratte lunghe, se non interrompendole per fare “rifornimento”.
  • Sicurezza batterie: ultimamente, sempre più numerosi sembrano essere i casi di incendio di auto elettriche. L’imputato principale, ogni volta, pare essere la batteria, anche se non esistono ancora evidenze secondo le quali i veicoli elettrici andrebbero a fuoco più facilmente di quelli tradizionali.
  • Smaltimento batterie: le batterie delle auto elettriche, più grandi e più pesanti di quelle delle auto endotermiche, sono formate da centinaia di singole cellule di ioni di litio (le quali tendono a esplodere, se maneggiate in modo non opportuno) e contengono, negli accumulatori, elementi molto pericolosi e altamente inquinanti, quali il cobalto, il manganese, e il nichel. Esistono, ad oggi, ancora pochissime strutture in grado di smaltirle totalmente: in Europa, si concentrano in Germania, ma per uno smaltimento realmente completo ed efficace occorre guardare all’Estremo Oriente (Corea e Filippine), dove le aziende cinesi possiedono le giuste tecnologie per l’intero processo e smaltiscono tutte le batterie del loro mercato interno e di quello mondiale.

Conclusioni

La transizione della flotta aziendale all’elettrico è, senza dubbio, un punto di fondamentale importanza, soprattutto guardando al futuro: porta all’azienda un ottimo ritorno in termini di prestigio e sostiene l’ambiente, sia a livello di inquinamento ambientale che acustico, che vengono notevolmente ridotti.

Nonostante i prezzi dei veicoli siano ancora molto elevati (si attendono incentivi anche per le aziende in questo senso, nel nostro Paese), è comunque possibile un significativo contenimento dei costi a livello di rifornimento e di manutenzione.

Installare le proprie colonnine di ricarica (con bonus, questa volta), inoltre, consente di avere sempre a disposizione punti di “rifornimento”, in attesa che la rete di infrastrutture di ricarica in Italia si faccia più nutrita. L’autonomia delle vetture elettriche, come abbiamo visto, non è infatti altissima, ma per le aziende che compiono principalmente spostamenti cittadini, è l’ideale. Qualora ci sia necessità di percorrere tratte lunghe, è bene pianificare per tempo il viaggio e il percorso, così da individuare, in anticipo, le colonnine.

L’elettrificazione della flotta aziendale è dunque un processo lungo e non ancora propriamente semplice, ma si renderà, via via, necessario e molto più accessibile.  

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