Avere auto elettriche o ibride nella flotta: conviene nel 2024?

Con il supporto di un esempio pratico, proviamo a capire se avere auto elettriche e ibride nella flotta aziendale convenga nel 2024.

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Introduzione: l’elettrificazione della flotta aziendale, passaggio chiave

I dettami globali sono sempre più green e le flotte aziendali guardano in maniera decisa all’elettrificazione, quindi all’inclusione di un via via crescente numero di veicoli elettrici (EV) e ibridi (PHEV), seguendo le regole europee in materia di sostenibilità (in particolare, quelle del Green Deal che prevede «zero emissioni nette entro il 2035»).

Proviamo allora a capire quanto, a livello di costi, convenga avere veicoli a basse o bassissime emissioni nel proprio parco auto:

  • metteremo a confronto la stessa automobile (nella sua versione tradizionale e in quella e-Hybrid), per comprendere con quale l’azienda possa risparmiare di più in un arco ipotetico di tre anni.

Un esempio pratico: all’azienda conviene più la Volkswagen Tiguan in versione benzina o e-Hybrid?

Studi recenti mostrano come, tra le auto aziendali più diffuse nelle flotte, si posizioni il modello Tiguan, di Volkswagen.

Proviamo dunque a mettere a confronto la versione benzina con quella e-Hybrid per capire se l’azienda risparmi più con l’una o con l’altra.

Volkswagen Tiguan benzina

Prezzo

Il costo di acquisto di quest’auto in versione benzina si aggira sui 37.000 euro.

Consumo annuo carburante

  • Ponendo come media di chilometri percorsi in un anno dall'auto aziendale la soglia dei 30.000,
  • considerando che i litri per 100km dichiarati da Volkswagen per questo modello sono 6,3,
  • tenendo conto del corrente prezzo al litro della benzina (circa 1,8 euro),

possiamo affermare che il consumo annuo medio per il carburante sia di circa 3.400 euro.

Volkswagen Tiguan e-Hybrid

Prezzo

Il costo di acquisto di questo veicolo in versione e-Hybrid si aggira sui 46.000 euro.

Consumo annuo per rifornimento/ricarica

Consumo per rifornimento motore endotermico

Calcoliamo metà del consumo previsto per la versione totalmente endotermica, dunque circa 1.700 euro annui.

Consumo per ricariche elettriche

possiamo ricavare che il costo medio annuo per la ricarica delle batterie elettriche si aggirerà sui 1.200 euro.

Consumo totale per rifornimento e-Hybrid

Sommando i 1.700 euro per il motore tradizionale e i 1.200 euro per le ricariche elettriche, si giunge a una media annua di 2.900 euro.

Costo installazione colonnina in azienda

Secondo lo studio condotto da LuceGas, il costo per l’installazione di una colonnina in azienda prevede:

  • circa 3.500 euro per le opere murarie,
  • circa 1.000 euro per la connessione alla rete elettrica,
  • dai 700 ai 12.000 euro per la colonnina in sé.

Al totale, però, è necessario applicare lo sconto del 40% previsto dal finanziamento statale (prorogato fino al 2024) destinato proprio alle aziende per l’installazione delle colonnine presso la loro sede.

Tiriamo le somme tra prezzo d’acquisto e consumi della versione benzina e di quella e-Hybrid

Ipotizzando dunque di voler calcolare i costi su tre anni:

  • il risparmio sul carburante che si avrà con la versione e-Hybrid non sarà sufficiente a coprire il costo d’acquisto del veicolo (lo scarto sul carburante è di circa 1.500 euro, mentre quello sull’acquisto è di circa 9.000 euro),
  • in più, sull’azienda graverebbero le spese per l’installazione del punto di ricarica se si optasse per la versione e-Hybrid.

A questo punto, il bilancio sembrerebbe essere nettamente favorevole per il modello benzina.

Ma ci sono numerosi altri fattori da tenere in considerazione per tirare effettivamente le somme.

Le ulteriori voci di costo per calcolare la versione più conveniente

Bollo

In generale, per le auto elettriche e ibride il bollo:

  • non è da corrispondere per i primi cinque anni dalla prima immatricolazione;
  • dal sesto anno, si paga una cifra pari a un quarto rispetto a ciò che si deve corrispondere per un’auto endotermica di pari potenza.

(Ci sono poi alcune eccezioni, in base alle regioni, previste dalle tabelle ACI 2024, ma il costo del bollo per questo tipo di veicoli resta sempre nettamente più basso rispetto a quello dei modelli endotermici).

Manutenzione

In generale:

  • la manutenzione delle auto ibride richiede un costo del tutto simile (non superiore) a quello della manutenzione delle auto a motore endotermico (possedendo, esse, oltre alla batteria, anche un motore tradizionale);
  • veicoli totalmente elettrici necessitano invece di minor cura e consentono di risparmiare sulla manutenzione in maniera considerevole. Questo, principalmente, perché – come esplicitato con estrema chiarezza e sintesi nello studio condotto da Motus-E – «meno cose ci sono in un motore, meno cose si possono rompere.», e i motori delle vetture elettriche possiedono sino all’80% in meno di componenti rispetto a quelle a gasolio/benzina.

Assicurazione

Sia l’assicurazione delle auto elettriche che l’assicurazione delle auto ibride consente all’azienda un risparmio che oscilla tra il 10 e il 30%.

Parcheggi e Ztl

Le auto elettriche usufruiscono gratuitamente dei parcheggi con strisce blu e possono circolare liberamente nelle Ztl e nei centri storici, così da ridurre ulteriormente i costi per l’azienda.

Ritorno in termini di immagine aziendale

Le aziende che sposano la causa ecologica e si impegnano nella transizione all’elettrico della propria flotta hanno un riscontro molto positivo in termini di immagine, acquisiscono infatti prestigio tanto a livello nazionale, quanto internazionale.

Sostenibilità

La sostenibilità sta diventando obiettivo primario di ogni azienda, in particolare in virtù della svolta ecologica auspicata dall’Unione Europea, la quale porta a:

  • ragionare in maniera sempre più mirata preservare l’ambiente,
  • impegnarsi nell’adozione di strategie green sia a livello di flotta aziendale che al di fuori del parco auto,
  • evitare il Greenwashing, quell’operazione di marketing mirata a mettere in luce gli effetti positivi a livello ambientale di alcuni accorgimenti aziendali, nascondendo l’impatto ambientale estremamente negativo di altri.

Pensando in maniera green, dunque, l’azienda sarà sempre più orientata ad avere una flotta a basse o bassissime emissioni.

Fringe benefit per i dipendenti

Tra i fringe benefit prediletti dai dipendenti, ecco proprio l’auto, la quale può essere concessa:

  • a uso promiscuo (sia per scopi lavorativi che personali, nel caso in cui il veicolo sia a noleggio o in leasing),
  • a uso personale (quando il mezzo è di proprietà dell’azienda).

Per i lavoratori, poter usufruire di un’auto in questa chiave è altamente vantaggioso:

  • perché non devono accollarsi le spese dell’acquisto/noleggio del veicolo, né tantomeno quelle relative alla manutenzione, all’assicurazione, al bollo, al carburante (se presente carta carburante fornita dalla compagnia).
  • Si ritrovano, insomma, a utilizzare il mezzo per spostamenti legati al lavoro durante la settimana e a sfruttarlo per le proprie necessità nel tempo che eccede rispetto a quello lavorativo.

Tuttavia, pur essendo un servizio che agevola e motiva il dipendente, non è del tutto gratuito, proprio perché si somma al suo reddito. Sull’auto aziendale come fringe benefit grava, dunque, una forma di tassazione regolata dall’Art. 51 del T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Secondo questa tassazione (che si basa sulle emissioni delle vetture):

  • le auto green come benefit, quindi a basse o bassissime emissioni (ibride ed elettriche) comportano una tassazione minima.

Ecco il motivo per il quale, attualmente, sono le più richieste anche dai dipendenti. Pesantemente penalizzate, invece, le endotermiche con emissioni elevate.

Il TCO

Per TCO (Total Cost of Ownership) nella gestione della flotta aziendale si intende il costo totale di proprietà di un veicolo o, più semplicemente, il costo totale di un veicolo per tutto l’arco di tempo del suo utilizzo. È il costo onnicomprensivo che riguarda ogni mezzo di un parco auto, dall’acquisto/noleggio/leasing, alla manutenzione, a ogni operazione/spesa a esso legata.

Esso comprende dunque:

  • costi fissi (pagamento rate e/o canone fisso, tassa di proprietà, manutenzione ordinaria, assicurazione);
  • costi variabili (carburante, tasse di circolazione, pagamento dei pedaggi, manutenzione straordinaria).

Considerando dunque tutte le voci sopra analizzate, si può comprendere con grande chiarezza che il TCO delle auto elettriche e ibride è decisamente inferiore rispetto a quello delle endotermiche.

Questa consapevolezza è quella che sprona maggiormente i fleet manager verso l'acquisizione di veicoli a basse e bassissime emissioni, al di là dello scoglio iniziale del prezzo d'acquisto ancora molto elevato e delle spese per l'installazione di punti di ricarica.

E se l’auto fosse a noleggio?

Il noleggio a lungo termine:

  • consente di usufruire del veicolo per 24/36/48/60 mesi con il pagamento di una rata mensile, la quale può anche essere ridotta a fronte del versamento di un anticipo maggiore;
  • nel canone mensile sono comprese tutte le spese legate alla vettura (assicurazione, bollo, manutenzione/revisione ordinaria e straordinaria).

Basandoci sul secondo punto, dunque, e considerando che tutte le voci comprese nel canone mensile sono più convenienti per le auto green, il noleggio a lungo termine, per l'azienda, è decisamente più conveniente per questo tipo di veicoli.

Conclusioni: quale versione conviene di più?

Alla luce di tutte le considerazioni proposte finora, risulta chiaro che:

  • il costo d’acquisto dei veicoli green risulta ancora troppo elevato nel nostro Paese,

ma

  • il TCO dei veicoli elettrici e ibridi è decisamente minore rispetto a quello delle vetture tradizionali.

Perciò:

  • all’azienda conviene l’acquisizione (con la formula di noleggio a lungo termine più ancora che con l'acquisto) di vetture ibride e (soprattutto) elettriche.