Veicoli elettrici commerciali: convengono, oggi?

Proviamo a capire quanto i veicoli elettrici commerciali convengano, considerando i loro limiti e i loro vantaggi per la flotta aziendale.

August 7, 2024
July 31, 2023
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Introduzione

L’orientamento europeo è sempre più volto verso la sostenibilità e le flotte aziendali guardano ormai in maniera decisa all’elettrificazione, quindi all’inclusione di un crescente numero di veicoli elettrici (EV) e ibridi (PHEV), seguendo le regole europee in materia (in particolare, quelle del Green Deal che prevede «zero emissioni nette entro il 2035»).

Proviamo allora a capire, analizzando pro e contro, quanto convenga avere veicoli commerciali elettrici nel proprio parco auto, quindi, in particolare, furgoni e mezzi pesanti. (Sull’importanza della presenza di auto elettriche nella flotta, invece, si legga questo nostro articolo).

I limiti legati ai veicoli elettrici commerciali per la flotta

Il costo dei veicoli elettrici commerciali

Il costo dei veicoli elettrici commerciali è decisamente molto elevato rispetto a quello degli stessi modelli con motore endotermico:

  • si è nell’ordine del 40/50% in più per l’acquisto dei furgoni,
  • se poi si pensa a mezzi ancor più grandi, la cifra raddoppia.

Il prezzo di questi mezzi è dunque ancora decisamente scoraggiante. Nei prossimi paragrafi, parleremo comunque anche degli incentivi disponibili per questo tipo di veicoli.

Meglio sarebbe, in ultima analisi, pensare dunque a soluzioni di noleggio a lungo termine. Almeno per ora.

Il costo dell'elettricità e le colonnine di ricarica

Con i rincari sull’elettricità dovuti al momento storico che stiamo vivendo, rifornire i veicoli elettrici commerciali non è sempre così vantaggioso.

I camion elettrici, ad esempio, necessitano almeno di tre ricariche per percorsi di media lunghezza. Ancor di più per tratte lunghe.

  • Nel 2021 ricaricare a colonnine pubbliche costava tra i 40 e i 50 centesimi per kWh.
  • Nel 2023 siamo a una media di 74 centesimi.
  • Perciò per una ricarica da 50 kWh, serviranno 37 euro, con autonomia di circa 300 km. (Tesla, però, ad esempio, dichiara un'autonomia tra i 500 e gli 800 km sul proprio truck elettrico, il Semi. Quindi in futuro potrebbero aprirsi scenari sempre più favorevoli.)

Utilizzando colonnine installate presso il domicilio dei dipendenti o in azienda, il prezzo scende, ma essendo la potenza erogata minore, occorrerà più di un’intera notte (dodici ore) per ricaricare solo per metà la batteria.

Vero è che, però, l’azienda può usufruire di incentivi per l’installazione delle colonnine di ricarica. Se perciò nella sua flotta sono presenti veicoli commerciali pesanti che compiono tratte brevi o medie, questa rappresenta la giusta soluzione.

Oltre al costo dell’elettricità, è poi necessario tener conto della presenza non omogenea di infrastrutture di ricarica nel nostro Paese (più della metà – il 60% – sono infatti collocate al nord e il resto, al centro-sud), anche se l’Italia si sta organizzando per avere sempre più colonnine sui grandi snodi stradali.

I vantaggi legati ai veicoli commerciali elettrici per la flotta

Gli incentivi

Sono ancora disponibili (e lo saranno fino al 2024), sulla piattaforma ecobonus, gli incentivi per mezzi commerciali totalmente elettrici:

  • 4.000 euro se si acquistano veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate;
  • 6.000 euro per N1 tra 1,5 e 3,5 tonnellate;
  • 12.000 euro per veicoli N2 tra 3 e 7 tonnellate;
  • 14.000 euro N2 fra 7 e 12 tonnellate.

Quindi, anche se il costo di questi veicoli è molto elevato, occorre comunque ripensarlo alla luce di queste sovvenzioni.

Il risparmio sul lungo periodo (il TCO)

Il TCO (Total Cost of Ownership) nella gestione della flotta aziendale è il costo totale di proprietà di un veicolo, ossia il costo totale di un veicolo per tutto l’arco di tempo del suo utilizzo. È il costo onnicomprensivo che riguarda ogni mezzo di un parco auto, dall’acquisto/noleggio/leasing, alla manutenzione, a ogni operazione/spesa a esso legata.

Esso comprende dunque:

  • costi fissi (pagamento rate e/o canone fisso, tassa di proprietà, manutenzione ordinaria, assicurazione);
  • costi variabili (carburante, tasse di circolazione, pagamento dei pedaggi, manutenzione straordinaria).

Considerando tutte queste voci, è facile comprendere che il TCO delle auto elettriche e ibride è decisamente inferiore rispetto a quello delle endotermiche, in quanto su tutte esiste un notevole risparmio (tranne sul costo di acquisto, come abbiamo già visto pochi paragrafi fa). Vediamo in dettaglio allora ciò che riguarda il bollo, la manutenzione e l'assicurazione.

Bollo

In generale, per i veicoli elettrici e ibridi, il bollo:

  • non è da corrispondere per i primi cinque anni dalla prima immatricolazione;
  • dal sesto anno, si paga una cifra pari a un quarto rispetto a ciò che si deve corrispondere per un’auto endotermica di pari potenza.
  • (Ci sono poi alcune eccezioni, in base alle regioni, previste dalle tabelle ACI, ma il costo del bollo per questo tipo di veicoli resta sempre nettamente più basso rispetto a quello dei modelli endotermici).

Manutenzione

In generale:

  • i veicoli totalmente elettrici necessitano di minor cura rispetto alle loro versioni endotermiche e consentono di risparmiare sulla manutenzione in maniera considerevole. Questo, principalmente, perché – come esplicitato con estrema chiarezza e sintesi nello studio condotto da Motus-E – «meno cose ci sono in un motore, meno cose si possono rompere.», e i motori dei veicoli elettrici possiedono sino all’80% in meno di componenti rispetto a quelli a gasolio/benzina.

Assicurazione

L’assicurazione dei veicoli elettrici consente all’azienda un risparmio che oscilla tra il 10 e il 30%.

Conclusioni

I più grandi ostacoli che frenano ancora le aziende di fronte all'implementazione di veicoli commerciali elettrici nella flotta sono:

  • il costo elevato di questi mezzi,
  • la disomogenea distribuzione delle colonnine di ricarica sul territorio italiano,
  • il prezzo dell'elettricità.

Per contro, però:

  • la presenza di incentivi sull'acquisto, assicurati fino al 2024,
  • la consapevolezza del notevole risparmio sul TCO

sono gli aspetti che spronano maggiormente i fleet manager all’acquisizione di veicoli commerciali a basse e bassissime emissioni.

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