Strategie per la sostenibilità nella flotta aziendale

Vediamo in dettaglio le strategie necessarie per perseguire obiettivi di sostenibilità nell'ambito della flotta aziendale.

August 7, 2024
February 23, 2023
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Introduzione

La sostenibilità sta diventando obiettivo primario di ogni azienda, in particolare in virtù della svolta ecologica auspicata dal piano del Green Deal europeo, quella che prevede “zero emissioni nette entro il 2035” e che conduce a:

  • ragionare in maniera sempre più mirata preservare l’ambiente,
  • impegnarsi nell’adozione di strategie green sia a livello di flotta aziendale che al di fuori del parco auto (che abbiamo analizzato nell’articolo precedente),
  • evitare il Greenwashing, quell’operazione di marketing mirata a mettere in luce gli effetti positivi a livello ambientale di alcuni accorgimenti aziendali, nascondendo l’impatto ambientale estremamente negativo di altri.

Vediamo allora quali siano queste strategie concentrandoci, in questo articolo, su quelle che riguardano la flotta.

Le strategie sostenibili nella flotta aziendale

L’azienda ha diverse strategie a disposizione per perseguire i propri obiettivi di sostenibilità all’interno del proprio parco auto.

L’elettrificazione della flotta

Il primo (e forse il più intuitivo) tra gli impegni che l’azienda può assumersi per ridurre drasticamente la propria impronta ecologica consta nella transizione all’elettrico.

Il passaggio a mezzi a basse (o zero) emissioni non è un’operazione semplice, né rapida, ma con il giusto supporto (ad esempio quello di un software di gestione), l’azienda ha la possibilità di operare l’elettrificazione in maniera estremamente efficace.

La scelta dei veicoli a basse (o zero) emissioni

Occorre prestare poi attenzione alla tipologia di vettura a basse emissioni e fare in modo che ciascuna sia utilizzata nella maniera più appropriata, così da non vanificarne gli effetti. Il fleet manager potrà scegliere tra:

  • Veicoli ibridi ricaricabili (PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicles)
  • Veicoli ibridi convenzionali (Full Hybrid)
  • Veicoli con sistema ibrido leggero (Mild Hybrid)
  • Veicoli puramente elettrici (BEV, Battery Electric Vehicles)

Quali preferire?

Veicoli aziendali ibridi
  • Riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ai veicoli a motore termico;
  • in autostrada non forniscono un’elevata convenienza in termini di consumi ed emissioni,
  • è necessario prestare attenzione all’uso da parte dei driver, affinché li guidino prevalentemente in modalità elettrica.
Veicoli aziendali puramente elettrici
  • Azzerano le emissioni di CO2;
  • costo più basso per l’alimentazione;
  • ritorno in termini di immagine per le aziende che sposano la filosofia green,
  • ridotta autonomia delle vetture sui viaggi lunghi, che scatena l’“ansia da autonomia” in driver e fleet manager, che preferiscono dunque puntare ancora su modelli tradizionali a motore termico o, al massimo, su soluzioni ibride, al momento più rassicuranti.

L’eco-guida

L’azienda deve sensibilizzare e formare i driver (con corsi di aggiornamento periodici) verso un uso corretto del veicolo che si trovano a condurre, affinché:

  • la loro guida si faccia opportuna e tranquilla,
  • si riducano sensibilmente gli sprechi di carburante (e non solo) tipici di uno stile di guida aggressivo.

Questo potrebbe apparire come un costo extra per l’azienda, ma, in realtà, altro non è se non un ottimo investimento.

I premi

È buon uso premiare le prestazioni di guida migliori, dunque green, per incentivare tutti i dipendenti a fare sempre meglio.

I tempi di sosta

Se il veicolo si trova a sostare per più di sessanta secondi, è bene che il motore venga spento. Il carburante usato e l’impronta ecologica per riavviare il mezzo, infatti, sono minori di quelli necessari per mantenere il veicolo acceso mentre si trova fermo.

L’auto appropriata per il percorso

È importante selezionare veicoli che abbiano una potenza calibrata alla prestazione che devono effettuare (ai viaggi brevi e frequenti, ad esempio, meglio destinare mezzi poco potenti, di bassa cilindrata).

Gli pneumatici

La pressione e lo stato di usura degli pneumatici vanno sempre tenuti sotto controllo. Meno sono performanti, infatti, più carburante si sprecherà, più emissioni si avranno.

La revisione dei veicoli

La revisione periodica dei veicoli (olio, filtro aria, pressione gomme, pneumatici, motore, parti meccaniche, freni, …) è un accorgimento che consente di ridurre il degrado dei mezzi e di garantire minor consumo di carburante, quindi una maggior capacità green.

Le rotte

Il fleet manager dovrà monitorare con attenzione il tipo di rotta che le vetture percorreranno, così da contenere sprechi di carburante e da inquinare meno. Meglio affidarsi, ad esempio, per le lunghe percorrenze, a tratti stradali molto scorrevoli, così da garantire una guida piuttosto uniforme, senza eccessi nelle emissioni.

L’uso di carte carburante

L’adozione di carte carburante consentirà un monitoraggio serrato sui consumi di ciascun autista e l’individuazione di anomalie e sprechi, inappropriati per l’ambiente.

Budget sul carburante

Con l’impostazione di un tetto massimo per il rifornimento, si conterranno:

Il controllo di costi e fatture

Monitorando in maniera capillare costi e fatture per ciascun mezzo, si individuano nell’immediato i driver che spendono di più pur avendo veicoli simili ad altri e si può intervenire per tempo sullo spreco.

Un software di gestione della flotta (come quello di Avrios) può aiutare con la sostenibilità

Il software di gestione si rivela di fondamentale importanza anche per la sostenibilità, perché importando sulla piattaforma tutte le transazioni dei rifornimenti, le fatture, lo stato dei veicoli, a quali driver sia assegnato ciascun mezzo, come vengano usate le varie auto, e così via, si ottiene una visione d’insieme completa che porta una notevole trasparenza e una percezione nitida e immediata di eventuali criticità.

Con il software Avrios, ad esempio, è possibile:

  • monitorare consumi ed emissioni di CO2;
  • ricevere notifiche (filtrate e del tutto personalizzabili) in tempo reale su sprechi e possibili problematiche, come l’utilizzo di carburanti premium laddove non sia necessario;
  • avere valutazioni sempre aggiornate sui consumi in base ai rifornimenti e dunque capire quali veicoli eccedano nel rifornimento.

Tutto questo porta a una tempestività considerevole nell’individuazione dei punti di debolezza e alla possibilità, dunque, di poter procedere con una pronta risoluzione. 

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