Sicurezza dei veicoli: prospettive per il futuro

Negli ultimi anni la sicurezza dei veicoli ha visto grandi passi avanti con l'introduzione di dispositivi come gli ADAS, quali altre tecnologie future sono in arrivo per la prossima generazione di veicoli?

August 7, 2024
May 19, 2022
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Quali dispositivi di sicurezza sono già previsti: la Black Box e gli ADAS

Negli ultimi anni, la sicurezza dei veicoli, oltre a prevedere i tradizionali sistemi passivi (quali le cinture di sicurezza, gli airbag, la resistenza agli urti, e così via), si è sviluppata in accorgimenti attivi molto avanzati, pensati per lo più per prevenire incidenti o, comunque, situazioni di rischio e di ridurre, dunque, in modo significativo, il numero di decessi e di lesioni gravi sulle strade.

La normativa prevede che dal 6 luglio 2022 sia presente la black box (scatola nera) sui nuovi veicoli affinché abbiano omologazione UE; dal 7 luglio 2024 sulle nuove immatricolazioni; e dal 2029 anche sui mezzi pesanti.

Questa scatola nera registrerà in memoria diversi parametri:

  • velocità;
  • frenata;
  • frequenza dell’attivazione dei sistemi di sicurezza e loro stato.

E provvederà a:

  • effettuare eCall d’emergenza al 112;
  • attivare il freno o altri sistemi di sicurezza attiva in caso di necessità.

Oltre alla black box, già esistono e sono obbligatori dal 2022 – per i nuovi veicoli – i cosiddetti ADAS (Advanced Driver Assistance Systems, ossia Sistemi avanzati di assistenza alla guida), che servono ad assistere il driver durante la marcia, anche in caso di emergenza.

Essi sono:

  • sensori per la pioggia, che attivano i tergicristalli automaticamente;
  • sensori crepuscolari per accendere/spegnere i fari in automatico;
  • adaptive cruise control (ACC), per adattare la velocità del mezzo al traffico;
  • sensori di parcheggio;
  • monitoraggio pressione pneumatici;
  • eliminazione degli angoli ciechi durante la guida;
  • sistema di avviso per il cambiamento corsia e mantenimento attivo della propria (Lane Centering Assist, LCA);
  • sistema di rilevamento della stanchezza del guidatore;
  • frenata automatica di emergenza;
  • sistema anticollisione con pedoni e ciclisti.

Le nuove frontiere della sicurezza: prospettive future

Il protocollo di Euro NCAP (Euro NCAP: ente fondato nel 1997 per pubblicare rapporti sulla sicurezza alla guida e testare i nuovi dispositivi) include, nelle prospettive future sulla sicurezza (che si realizzeranno, verosimilmente, entro una decina di anni), numerosi altri ADAS che porteranno le auto dallo stato di connected cars a quello di connected smart cars:

  • capacità del veicolo di riconoscere la tridimensionalità degli altri mezzi presenti sulla strada, favorendo l’interazione reciproca tra auto e relative traiettorie. Questa capacità, peraltro, non sarà attiva soltanto tra veicoli che procedono nello stesso senso di marcia, ma in tutte le direzioni, per una visione a 360 gradi del movimento circostante;
  • la guida si farà sempre più autonoma, sino ad arrivare a esserlo totalmente (grazie a sistemi di intelligenza artificiale molto sofisticati), così da permettere al driver di occuparsi di altre attività, nel mentre (lavoro, telefonate, relax, ascolto di musica, visione di film, …).

Questo cambiamento radicale comporterà modifiche anche a livello stradale (si avranno “strade intelligenti” o smart roads che interagiranno con i conducenti grazie, ad esempio, a vernici speciali, fotosensibili o sensibili alla temperatura, necessarie a sostituire l’illuminazione e i segnali verticali, e ad altri stratagemmi e dispositivi), sia a livello di traffico, e di costo – elevato – degli automezzi, perciò sarà necessario che la società sia preparata per affrontare questa rivoluzione;

  • i mezzi saranno dotati di fari a infrarossi, che riusciranno a rendere la visibilità molto più nitida anche in casi di marcia in condizioni pericolose come la nebbia, ad esempio;
  • esisterà la possibilità di frenata automatica, persino in fase di accelerazione da parte del driver;
  • il veicolo potrà subire spegnimento remoto automatico in caso di imminenze pericolose;
  • un radar e delle telecamere a infrarossi saranno in grado di procedere al rilevamento di animali, innescando, di conseguenza, la frenata automatica;
  • il guidatore sarà avvertito per tempo della presenza di ostacoli e/o lavori in corso e costruzioni grazie a segnali dinamici di allerta, affiancati da un aggiornamento in tempo reale sul traffico, per evitare eventuali ingorghi;
  • il parabrezza sarà dotato di trasmissione in augmented reality, così che il driver possa controllare tutti i parametri relativi al proprio veicolo non più sul cruscotto, ma – per l’appunto – proprio sul parabrezza;
  • l’accesso al mezzo sarà biometrico, attraverso impronta digitale o riconoscimento facciale;
  • la salute del conducente sarà sottoposta a monitoraggio, così da prevenire eventuali malori e conseguenti incidenti.

Si prospettano, dunque, nel campo della sicurezza, cambiamenti davvero epocali.

Eventuali problemi legati alle prospettive future sulla sicurezza alla guida

Oltre al fatto, di cui si è già accennato, che la società dovrà essere preparata per accogliere e accettare queste novità clamorose, si dovrà fare i conti anche con la possibilità di attacchi mirati da parte di hacker, i quali potranno inserirsi nella rete dei veicoli e comandarli a distanza, bypassando i controlli dei mezzi stessi.

Per questo motivo saranno necessari grandi investimenti anche sulla sicurezza informatica.

Altra questione scottante è quella che riguarda la privacy dei conducenti, che dovranno fornire numerosi dati personali per poter guidare i veicoli. Su questo punto, Bruxelles dovrà lavorare per assicurare ai driver una tutela significativa.  

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