Conflitto e crisi energetica: conseguenze per le flotte aziendali

Quali sono e saranno le conseguenze del conflitto in Ucraina e la crisi energetica per le strategie di gestione della flotte aziendali?

August 7, 2024
May 27, 2022
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Il rincaro dei carburanti

Il conflitto in Ucraina ha, senza dubbio, portato un significativo aumento nel prezzo del petrolio e, di conseguenza dei carburanti, per via della folle incertezza nella quale ha gettato il panorama internazionale, e della decisione degli USA di bloccare l’importazione di petrolio russo.

Occorre, però, precisare che i rincari si erano rilevati già a fine 2021, facendosi importanti addirittura nel corso di gennaio e febbraio 2022 (il conflitto è deflagrato il 24 febbraio). La guerra, dunque, ha intensificato questo trend, ma non ne è l’unica causa. Il prezzo del petrolio, peraltro, potrebbe essere in parte contenuto se i paesi aderenti all’Opec decidessero di incrementarne la produzione, ma per il momento non ne hanno intenzione.
Il costo dei carburanti, inoltre, non dipende soltanto dal prezzo del greggio puro: a questo vanno infatti aggiunti i costi di raffinazione, il sovrapprezzo trattenuto da ogni gestore e, soprattutto, le tasse e le accise che ogni Paese vi applica. In Italia, tasse e accise rappresentano quasi la (talvolta più della) metà del prezzo finale sia di benzina che di gasolio e di gpl .
Se, quindi, i rincari sui carburanti sono talmente ingenti da arrivare a eguagliare e addirittura a superare il picco che si era conosciuto nel 1976 (benzina e gasolio che oscillano attorno ai 2 euro/litro), nonostante il decreto del governo del 18 marzo 2022 abbia previsto il taglio delle accise sugli stessi carburanti di 25 centesimi al litro (provvedimento che è stato esteso sino all’8 luglio 2022), allora significa che, oltre al conflitto, c’è una fortissima speculazione di fondo sullo stesso.
Che cosa comporterà, sulla gestione delle flotte aziendali, questa situazione?

Possibili ripercussioni del rincaro carburanti sulla gestione delle flotte aziendali

Elettrificazione della flotta?

Di primo acchito, pensando al rincaro di benzina, gasolio e gpl, si potrebbe pensare a una spinta significativa verso una decisa svolta green delle flotte aziendali. Il passaggio all’elettrico parrebbe di gran lunga la soluzione più auspicabile, se non fosse che anche l’energia elettrica ha subito e continua a subire rincari importanti, soprattutto per via dell’incremento del prezzo del gas sui mercati internazionali (da quello dipende più del 40% della produzione elettrica italiana, che avviene in centrali termoelettriche a ciclo combinato, alimentate proprio a metano). Si prevede che solo verso l’estate 2023 possa tornare ai livelli pre-conflitto.

Se non questo, dunque, quali scenari sono possibili, nell’immediato, pensando alle flotte aziendali?

Contenimento dei costi per il carburante

Per far fronte a questa situazione di forte criticità emergenziale, i fleet manager si trovano, in sostanza (prima di impegnarsi – o mentre si impegnano – nell’elettrificazione del loro parco auto, che avverrà, ma gradualmente), a dover arginare il più possibile i costi legati al consumo di carburante.

Sarà dunque necessario: utilizzare carte carburante e sfruttarne i copiosi vantaggi; sensibilizzare e formare i driver verso un’eco-guida, ben lontana dallo stile di guida aggressivo e sconsiderato che comporta sprechi inammissibili; premiare le prestazioni di guida migliori per incentivare tutti i dipendenti a fare sempre meglio; porre attenzione ai tempi di sosta dei veicoli e decidere di far spegnere o meno il motore; scegliere le auto più adatte per ogni percorso; revisionare periodicamente i veicoli così che siano sempre efficienti e non richiedano più carburante del dovuto; selezionare in maniera oculata le rotte; evitare che si utilizzino carburanti premium; tenere sotto controllo costi e fatture; e così via.

Digitalizzazione della flotta

In quest’ottica, potrebbe rivelarsi, allora, provvidenziale la digitalizzazione della flotta.  

Con il passaggio dal tradizionale foglio di calcolo Excel al software di gestione, infatti, si centralizzano e si hanno a portata di click tutti i dati e le informazioni riguardanti ogni veicolo.

Questo è un aspetto di fondamentale importanza (anche) per il contenimento dei costi legati al carburante, perché importando sulla piattaforma tutte le transazioni dei rifornimenti, le fatture, lo stato dei veicoli, a quali driver sia assegnato ciascun mezzo, come vengano usate le varie auto, e molto altro, si ottiene una visione d’insieme completa che porta una notevole trasparenza, una percezione nitida e immediata di eventuali problemi/sprechi, il conseguente intervento tempestivo e il successo nell’arginare sprechi e nel ridurre le spese legate, per l’appunto, al rifornimento.

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